Sono nato in una di quelle regioni del sud Italia considerate “terre di mafia”. Ho vissuto la mia adolescenza fra la prima e la seconda guerra di mafia. Ho visto tanti morti ammazzati, corpi fatti a pezzi da autobombe, innocenti uccisi per errore. Ho visto arrestare tanti uomini e donne: criminali, rappresentanti dello Stato, magistrati, poliziotti.