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Cosa si compra con i soldi: dalla protezione dei mafiosi all’affitto della faccia.

Che mafia e Istituzioni si dividano lo stesso territorio non è una novità. Lo scriveva già Bertolt Brecht nel 1941 quando dal suo esilio a Helsinki componeva il dramma “La resistibile ascesa di Arturo Ui”, un’allegoria satirica di Adolf Hitler e della Germania nazista che anticipa di poco l’uscita del film di Chaplin “Il grande dittatore”.

Hitler diviene il signor Arturo Ui, un gangster della Chicago degli anni trenta che vuole controllare tutto il racket della vendita dei cavolfiori. Brecht non aveva sicuramente visitato Napoli, Reggio Calabria o Palermo ma sapeva molto bene come funzionava il meccanismo delle estorsioni. Considerato che tutti coloro che stanno sul mercato hanno bisogno di una “protezione”, allora bisogna farsi avanti. I concorrenti sono tanti, ci sono pure i poliziotti corrotti. Criminali e istituzioni si servono del sopruso. Bisogna solo scegliere. Non c’è nessuno che minaccia il commercio dei cavolfiori ma il signor ARTURO Uì è lungimirante:

…Ma io guardo più in là e chiedo: fino a quando? Fino a quando in una simile città, con una polizia corrotta e inerte, il negoziante potrà continuare a vendere i suoi ortaggi in pace? Forse già domattina la sua botteguccia non sarà devastata da una mano criminale e la cassa derubata? O non vorrà piuttosto fin da oggi, in cambio di un piccolo esborso, assicurarsi una potente protezione?”.

Cosa c’è da stupirsi se possiamo avere la tranquillità, la sicurezza personale e della nostra famiglia, la pace nel nostro quartiere, pagando la protezione? Si tratta di soldi e tutto sommato oggi con i soldi si compra tutto, visto che non esistono più limiti morali al mercato.

E la mercificazione di ogni cosa ha aumentato le disuguaglianze. La compagnia aerea Air New Zealand assume trenta persone disposte a radersi la testa e a portare un tatuaggio con la seguente scritta “Hai bisogno di cambiare? Vola in Nuova Zelanda!”.

Non si può comprare soltanto la faccia di qualcuno; negli Stati Uniti è possibile comprare una polizza assicurativa sulla vita di una persona malata o anziana, pagare il premio annuale mentre la persona è in vita, per poi percepirne l’indennità di morte, quando l’assicurato muore. Un’industria di 30 miliardi di dollari. Prima si muore meglio è. Gli economisti si affannano a ripetere che l’uomo ha bisogno di incentivi per vivere. Costi quel che costi.

Diventa normale comprare il sangue, trasformarlo in un oggetto commerciale danneggiando il senso del dovere di donarlo, indebolendo lo spirito di altruismo e di vita sociale. Che importa? L’importante è ottenere un risultato immediato. Si può comprare il diritto di uccidere un animale in via di estinzione. Stratagemma usato da alcune riserve per garantirsi un autofinanziamento. In Cina si può comprare il servizio di “scuse”.

Chiedere scusa a qualcuno può costare un occhio della testa ma l’importante è non andarci di persona. Se un rifugiato è disposto a pagare 500.000 dollari per acquistare una casetta negli Stati Uniti, otterrà il visto per due anni e poi la green card.

E’ tutto straordinariamente semplice con i soldi. E soprattutto è immediato. Alla fine conta di più cosa si ottiene adesso e non cosa si costruisce nel futuro. E il Signor Arturo Ui lo sa bene: “Solo la morte è gratis, tutto il resto si paga. E così pure la protezione. E la sicurezza, e la pace, e la tranquillità. Così è la vita”.