Così le chiamava Otto Adolf Eichmann le parole di Heinrich Himmler: Geflügelte Worte (parole alate).
Nella sua mente di servitore assoluto della legge si trattava di parole nobili, dai grandi contenuti morali. In realtà erano parole “travestite” per giustificare lo sterminio attraverso il racconto di una storia assoluta: quella del bene contro il male. Niente di nuovo a quanto pare: per indurre dei normali esseri umani a fare del male ad altri esseri umani è sufficiente costruire un’ideologia e assegnarle una storia assoluta. Contraffare la realtà usando parole travestite.
I giudici del processo di Norimberga liquidarono quelle parole alate come chiacchiere vuote; il resto lo fece il boia. Ma le parole quando escono di bocca iniziano un percorso senza ritorno. Niente e nessuno può fermarle e la comunicazione di oggi dimostra ancora una volta che circolano più “parole alate” che mai. Siamo passati dai racconti assoluti delle grandi ideologie (comunismo, fascismo, liberalismo) ai racconti assoluti delle realtà impossibili da verificare.
La “necessaria guerra” in Vietnam venne confermata da 46 volumi di una relazione prodotta da una commissione speciale dell’amministrazione americana nel 1967: puntualmente smentita. Stranota la guerra contro il male assoluto propagandata da Bush; poi ci sono le balle di Cameron e di Sarkozy sulla Libia e la menzogna di Blair sulle armi di distruzioni di massa di Saddam.
Purtroppo l’elenco sulla guerra è tristemente lungo e si articola anche in eleganti favole sui bombardamenti mascherati come missioni di pace e sull’esportazione di democrazia.
Dello stesso tenore sono quelle forme di comunicazione oggi molto in voga che privilegiano la banalizzazione e la semplificazione estrema dei problemi. Frasi fatte, dense di retorica che fanno leva sull’aspetto emozionale della gente ripetute migliaia di volte con grande enfasi.
Gli attori che si esibiscono nel cabaret mediatico sono in gran parte persone che per fare bene il loro mestiere dovrebbero stare zitti. Il contenuto del discorso diventa tutto e il contrario di tutto. Diventa inoltre tutte le possibili verità tra tutto e il suo contrario. Non è più necessario il travestimento della verità per fare passare una realtà diversa.
Ora si punta a un’esposizione esagerata. Più si grida, più si fa spettacolo di parole alate. A completare il quadro della menzogna si aggiunge l’uso deviato dell’informazione, la famosa macchina del fango.
Himmler appare orribilmente sincero.